Nello Scavo sarà premiato a Trieste: «Racconto chi non ha voce»

Il reporter di Avvenire riceverà il Premio Unicef/Link sabato 17 maggio: un riconoscimento al suo lavoro tra guerre, bambini scomparsi e diritti negati

Giulia Basso
Nello Scavo, inviato per Avvenire
Nello Scavo, inviato per Avvenire

Ha raccontato il rapimento di centinaia di bambini ucraini, contribuendo al mandato di cattura internazionale contro Vladimir Putin. Nello Scavo, firma di punta di Avvenire, riceverà il premio Unicef/Link sabato 17 maggio a Trieste: un riconoscimento al coraggio di chi rischia la vita per dare voce agli invisibili.

La storia che Scavo racconta nel suo ultimo libro, “Il salvatore di bambini. Una storia ucraina” (Feltrinelli), è la prova di come le qualità che ci rendono umani – altruismo, solidarietà, compassione – possano sopravvivere anche nel bel mezzo di una guerra devastante. Un direttore di orfanotrofio ucraino che falsifica documenti, inventa malattie, crea identità fasulle: tutto per salvare cinquantadue bambini dalla deportazione russa a Kherson. È la straordinaria vicenda di Volodymyr Sahaidak, ricostruita nel suo ultimo libro, insieme a vent’anni di reportage dai fronti più caldi del pianeta, che gli è valso il premio che ritirerà sabato alle 19 alla Link Arena di Piazza Unità.

«È stata una sorpresa assolutamente inaspettata», commenta Scavo. «Mi ha colpito molto la motivazione, che accolgo non come riconoscimento fine a se stesso ma come un invito ad andare avanti in questo tipo di lavoro, un giornalismo di reportage e inchiesta allo stesso tempo, improntato a cercare di dare voce a chi non ce l’ha».

Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, che consegnerà il premio insieme a Valentina Furlanetto di Radio 24 e Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, non ha dubbi: «Siamo felici di premiare un grande giornalista capace di raccontare, negli anni, le storie di realtà spesso dimenticate e offese dalla crudeltà umana. Con la sua sensibilità e umanità riesce ogni giorno a dare voce a tanti bambini invisibili, dimenticati». Non è la prima volta che Scavo finisce sotto i riflettori.

Le sue inchieste sono state citate dal New York Times, Washington Post, Guardian e BBC. Vive sotto scorta per le minacce ricevute dopo aver indagato sui traffici di migranti dalla Libia. Ha raccontato il terrorismo globale, la criminalità organizzata e i conflitti in ex Jugoslavia, Ucraina, Medio Oriente e Africa. Ora, mentre il mondo è sconvolto dalle immagini di Gaza, confessa con amarezza: «Come giornalista provo una grandissima frustrazione perché non ci è consentito di entrare e restare a Gaza. Comprendiamo che sia il luogo più pericoloso del mondo, sono circa 200 i giornalisti palestinesi uccisi finora, ma abbiamo la necessità di esserci per vedere, documentare, raccontare. È un crimine contro non solo la libertà di informare ma la libertà di essere informati».

Da attento osservatore del Vaticano, Scavo ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri anche le battaglie di Papa Francesco. Con l’elezione del nuovo pontefice Leone XIV (Robert Francis Prevost), non ha dubbi sui nemici che già si profilano all’orizzonte per il successore di Francesco. «Le reazioni dell’ultradestra nordamericana e in parte quella europea, insieme alle reazioni di gruppi oltranzisti cristiani, ci dicono di un papa che vuole essere com’era stato Francesco, ma con stile rinnovato, e che senz’altro ci riserverà sorprese. Vuole essere la voce di chi non ha voce e parla di pace in un tempo in cui sembra molto più facile e remunerativo parlare di armi e guerra». E aggiunge: «La quantità e qualità dei suoi nemici non sarà inferiore a quella che ha osteggiato Papa Francesco, ma il sostegno internazionale che arriverà a un pontificato che fin dall’esordio ha usato argomenti vicini a chi ha bisogno di giustizia sociale, equità e speranza, sarà importante».

Il premio

Il Premio Unicef/Link è un riconoscimento che viene assegnato a chi si distingue per la grande attenzione rivolta alle questioni internazionali e umanitarie, con particolare riguardo alle nuove generazioni. Il riconoscimento ha già visto negli anni precedenti vincitori, tra gli altri: Enrico Mentana, l’Agenzia Ansa, Radio1 RAI, il periodico Famiglia Cristiana, la Fnsi, l’allora Direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Nel 2024 è stato assegnato all’attore e comico Lillo Petrolo, investito del ruolo di testimonial per l’agenzia internazionale. Una scelta particolare, per la sua forza, è stata quella del 2022: premio assegnato in forma collettiva, ai giornalisti che hanno documentato la guerra in Ucraina.

Il premiato

Dopo gli esordi a Catania per “La Sicilia” e le collaborazioni con alcune testate nazionali, dal 2001 Nello Scavo è inviato speciale di Avvenire. Reporter internazionale, cronista giudiziario, corrispondente di guerra, collabora con diverse testate estere. Le sue inchieste sono state rilanciate dalle principali testate del mondo, fra cui The New York Times, The Washington Post, The Independent, The Guardian, Le Monde, Huffington Post, La Croix, Bbc, Cnn, Clarin, La Nacion, El Pais, El Mundo e altri. Ha scritto “La Lista di Bergoglio” (Emi, 16 lingue – 60 Paesi) “I sommersi e i salvati di Bergoglio” (Piemme-Mondadori, 2014), “Luigi Ciotti, un prete contre la mafia” (Bayard, Francia). “I nemici di Francesco” (Piemme-Mondadori, tradotto in oltre 20 Paesi). “Perseguitati” (Piemme – Mondadori, in via di traduzione per l’estero). “Bergoglio e i libri di Esther. L’amicizia tra il futuro papa e la rivoluzionaria desaparecida” (Città Nuova, 2017). “Fake Pope. Le false notizie su Papa Francesco” scritto con Roberto Beretta (San Paolo, 2018). —

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