«Fantasmi»: in edicola il volume che racconta il dramma di troppe vite sospese

E’ uscito  il quarto libro della collana «True Crime a Nordest», sugli scomparsi. Racconta anche storie giudiziarie senza finale, senza colpevoli o senza corpi

Rubina Bon

Un limbo fatto di vite sospese in un tempo indefinibile. Esistenze che si affollano nella terra degli scomparsi e, dall’altro capo, famiglie strette in un’angoscia che dura giorni, mesi, a volte anni o anche per sempre, senza nemmeno una tomba dove poter portare un fiore e sancire così la chiusura del cerchio del dramma.

Sono i fantasmi.

A loro è dedicato il quarto volume “Fantasmi - Vite sospese, persone scomparse” della collana “True Crime a Nordest” edita da Nord Est Multimedia, in edicola dal 30 otobre al prezzo di 8,90 euro più il quotidiano.

Lo scomparso non risponde ad un identikit: sono donne e uomini dalle esistenze più variegate, giovani e anziani, professionisti e pensionati, laici e religiosi. Spesso insospettabili. Persone che all’improvviso fanno perdere le proprie tracce a volte volontariamente, altre per mano di qualcun altro.

I fantasmi a Nordest nascondono storie che hanno dell’incredibile. Come quella di Mario Bonduan, pensionato trevigiano che scompare alla vigilia di Capodanno in una San Candido che brulica di turisti e lucine di Natale: entra in un bar con un amico, dice di andare al bagno e da allora nulla si sa più di lui. Le segnalazioni del tutto verosimili anche a distanza di anni riaccendono la fiammella della speranza della famiglia, in una tensione che finora è sempre sfociata in nulla.

Volantini nei bus per cercare Marianna Cendron
Volantini nei bus per cercare Marianna Cendron

Oppure la storia di Marianna Cendron, diciottenne trevigiana che finisce di lavorare nella cucina del ristorante al Golf Club di Castelfranco, saluta i colleghi, inforca la bici per andare dal fidanzato nel convitto dove lui vive. In quel periodo Marianna ha lasciato casa in rotta con i genitori per trasferirsi da un vicino molto più grande di lei. Sparirà lungo il tragitto.

E ancora padre Michele Bottacin, frate cappuccino inghiottito dai boschi del passo Cibiana sulle Dolomiti Bellunesi durante un’escursione. Rossella Corazzin, diciassettenne di San Vito al Tagliamento (Pordenone), anche lei sparita sulle Dolomiti durante una vacanza in famiglia. Quarant’anni dopo, la rivelazione che pareva essere la chiave di volta del caso: Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, scriverà in una lettera inviata ai pm di Belluno che Rossella sarebbe stata uccisa dal suo branco in una villa in Umbria dopo un rito iniziatico e uno stupro di gruppo. Una ricostruzione che aveva fatto riaprire il caso nel 2016. Poi il nulla di fatto: archiviazione. Ma anche qui, il drammatico saliscendi di emozioni per chi resta, e cerca la verità.

Sara Pedri in una foto tratta dal suo profilo facebook
SARA PEDRI -FB

Nella terra degli scomparsi anche Sara Pedri, ginecologa in servizio all’ospedale di Trento: si era licenziata il giorno prima dall’azienda sanitaria. La sua auto ritrovata vicino al lago di Santa Giustina, di lei nessuna notizia. Un caso giudiziario complicato e che ha diviso la popolazione.

C’è poi Irida Prantner, bolzanina che scompare alla vigilia delle vacanze. Dopo un furioso litigio con il marito Massimo Mirandola, lui parte in crociera con l’amante sostituendo la consorte all’ultimo minuto: sarà indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma poi prosciolto da ogni accusa.

Ci sono fantasmi capaci di generare procedimenti giudiziari che sfociano in condanne, pur in mancanza del corpo, prova regina nelle inchieste.

I frateli Sorgato con Manuela Cacco accusati del delitto di Padova
Foto Agenzia Candussi / BARON / MESTRE VIA DELLE MESSI /MESTRE USCITA IMPUTATI PROCESSO D'APPELLO OMICIDIO ISABELLA NOVENTA

È il caso di Isabella Noventa, segretaria padovana scomparsa dopo una cena con il fidanzato Freddy Sorgato. I tre gradi di giudizio confermeranno la colpevolezza di Freddy e della sorella Debora con la complicità di Manuela Cacco. Ma dalla notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016, quando si consumò il delitto, nessuno sa dove sia la salma di Isabella. Così come manca il corpo di Samira El Attar e l’arma con cui è stata uccisa la mamma di 43 anni della Bassa Padovana. In carcere, condannato all’ergastolo, c’è il marito Mohamed Barbri: non accettava la voglia di emancipazione della consorte.

Il silenzio che lacera

Queste e altre storie di cronaca sono raccolte in “Fantasmi - Vite sospese, persone scomparse”. Raccontare per non dimenticare, per tenere viva la memoria, per dare testimonianza di vicinanza ai familiari che vivono l’angoscia dell’assenza e della mancanza di notizie. Un tempo di silenzio che lacera tra mille interrogativi, possibili avvistamenti che riaccendono la speranza, a volte dubbi sulla tempestività delle ricerche e sulle procedure operative.

«Bisogna sempre tenere accesa la memoria e la speranza per i familiari di poter chiudere il cerchio», le parole dell’avvocato Nicodemo Gentile, presidente nazionale di Penelope, «Il nostro motto è “Chi dimentica cancella. E noi non dimentichiamo”. La scomparsa di una persona non è solo una tragedia privata, ma un dramma della collettività».

Dalla prefazione di Gildo Claps

Gildo Claps con la copertina del libro
Gildo Claps con la copertina del libro

Ogni persona scomparsa è una storia che si interrompe troppo presto, lasciando dietro di sé un’eco che non si spegne. In Italia, ogni anno centinaia di persone svaniscono senza lasciare traccia. Alcune riappaiono dopo giorni, mesi o anni. Altre sembrano dissolversi, lasciando ai familiari un vuoto fatto di domande senza risposta, speranze che si affievoliscono, e una verità che sembra non voler emergere. Raccontare le storie delle persone scomparse non significa inseguire semplicemente un mistero. Significa rifiutare l’indifferenza. Significa tendere un filo tra il presente e ciò che è stato, tra chi resta e chi – forse – non potrà più tornare. Questo libro è un piccolo contributo alla memoria, ma anche un invito alla responsabilità collettiva: affinché nessuna assenza diventi silenzio.

L’indice del libro

  • Il rifiuto dell’indifferenza -Prefazione di Gildo Claps
  • Le buranelle di Roberta De Rossi
  • L’ultimo giro in bicicletta di Franco Allegranzi
  • Natale a San Candido di Rubina Bon
  • Cambio programma, con l’amante di Paolo Cagnan
  • Il nulla nell’Atlantico di Nicola Stievano
  • Nostos di Benedetta Centin
  • Trappola a tre di Sabrina Tomè
  • «Vado a lavare l’auto» di Alan Conti
  • Si fa presto a dire Kenya di Benedetta Centin
  • Il mistero del Gorzone di Nicola Cesaro
  • La tomba di Los Roques di Rubina Bon
  • Il sentiero del frate di Irene Aliprandi
  • Il gioco delle tre carte di Paolo Cagnan
  • «Ce l’hanno rubata» di Christian Seu

Gli altri volumi della collana

 I cinque volumi vengono pubblicati con cadenza quindicinale, fino a metà novembre, con diffusione iniziale in edicole e successivo allargamento alle librerie. Ogni episodio contiene una scheda riassuntiva e un virgolettato che riattualizza la vicenda, si tratti di un vecchio investigatore o di un parente della vittima. È, questa, un’opera antologica forte delle memorie, delle competenze, delle esperienze dei cronisti che nel corso degli anni e dei decenni hanno scritto sui nostri giornali.

Il primo dei cinque volumi, arricchito dalla prefazione del magistrato Bruno Cherchi, consulente della commissione antimafia, racconta i cosiddetti grandi delitti. Non esistono delitti “piccoli”, beninteso: ogni omicidio è sangue, lutto, sopraffazione, perdita. Ma queste sono storie che si sono sedimentate nella nostra memoria: per come sono accadute, per quando sono accadute. Per le emozioni che hanno suscitato: orrore talvolta, oppure sgomento, pena, immedesimazione.

Seguono poi due volumi interamente dedicati ai delitti insoluti, messi a segno perlopiù in epoche in cui le scienze investigative e la genetica forense erano molto meno avanzate di quanto lo siano ora.

Il quarto volume della collana si intitola Fantasmi e a sostenere il progetto c’è Gildo Claps, presidente fondatore dell’associazione Penelope, che dal 2002 supporta i famigliari delle persone comparse. Qui, però, ci sono anche le storie di delitti senza il cadavere.

Il quinto volume si concentra sui serial killer. Alcuni sono tristemente noti; altri invece non hanno goduto della luce dei riflettori alla quale probabilmente aspiravano. E c’è anche una donna, caso più unico che raro.

La prefazione a quest’ultimo volume è a firma di Paolo Cagnan, che è anche il curatore della collana: «Ci sono storie che si sedimentano nella nostra memoria, per molti motivi diversi. Altre che vanno raccontate a chi non c’era. Attraverso la lente deformata del crimine possiamo, forse, capire qualcosa di più su ciò che siamo».

I volumi sono in edicola al prezzo di 8,90 euro più il quotidiano di riferimento: Corriere delle Alpi, il mattino di Padova, Il Piccolo, la Nuova di Venezia e Mestre, la tribuna di Treviso e Messaggero Veneto.

Il piano delle uscite in edicola

  1. Grandi delitti – Storie che non si dimenticano. Dal 20 settembre
  2. Cold Case – Casi insoluti, misteri aperti: prima parte. Dal 4 ottobre
  3. Cold Case - Casi insoluti, misteri aperti: prima parte. Dal 18 ottobre
  4. Fantasmi – Vite sospese, persone scomparse. Dal 30 ottobre
  5. Serial killer – La personificazione del male. Dal 15 novembre

Riproduzione riservata © il Nord Est