Verso Padova-Venezia: le cinque partite che hanno fatto la storia del derby

Esultanze provocatorie, sfottò e scontri diretti decisivi per le sorti delle squadre. Padova-Venezia è una delle classiche del calcio veneto, ecco i precedenti più memorabili in vista del derby che verrà ospitato dall’Euganeo di Padova il 22 novembre

Lorenzo Borghero
La curva del Venezia durante l'ultimo derby, nel 2018

Esultanze provocatorie, sfottò e scontri diretti decisivi per le sorti delle squadre. Padova-Venezia è una delle classiche del calcio veneto e, proprio per questo, il divieto di accesso all’Euganeo a trevigiani e veneziani per la partita di sabato 22 novembre ha creato malcontento in entrambe le fazioni. Gli stessi tifosi biancoscudati hanno annunciato che, per protestare contro la decisione, nei primi venti minuti della gara di sabato rinunceranno a qualsiasi tipo di tifo.

Il blocco imposto dal questore di Padova è motivato dagli scontri tra ultras avvenuti il 19 luglio sulla Mestre-Belluno. In quella circostanza i tifosi di entrambe le compagini venete si stavano dirigendo verso i ritiri delle rispettive squadre del cuore, quando in autostrada diedero vita a violenti scontri che portarono a 15 daspo complessivi.

Così, dopo quasi sette anni di astinenza, i tifosi veneziani dovranno attendere ancora un po’ per poter assistere a un derby dal vivo. Un appuntamento, a suo modo, storico: a partire dal nuovo millennio Venezia e Padova si erano incontrate in Serie B solo per una stagione, la 2018-19. Nei primi anni 2000, invece, tanta Serie C.

Ma a prescindere dalla serie il peso specifico della partita, come accade in ogni derby che si rispetti, è stato spesso altissimo. Anche i giocatori, nel corso del tempo, hanno vissuto il derby con lo stesso pathos dei tifosi: le esultanze goliardiche di Muzzi e Scantamburlo rimangono impressi nella memoria.

E talvolta anche il calendario ha contribuito a rendere la sfida più avvincente: nel 2017 il derby valse un’importante fetta di promozione per il Venezia. Per il grande ritorno del derby abbiamo selezionato cinque derby che hanno segnato la storia della rivalità.

La vittoria con più gol di scarto della storia del Padova in Serie A

Quello del 20 novembre 1949 è il primo derby tra Venezia e Padova nella Serie A a girone unico. Le due squadre si erano già incontrate in massima serie una trentina di anni prima, stagione 1921-22, quando il torneo si chiamava ancora “Prima Divisione” e non prevedeva l’unico classico girone all’italiana come lo intendiamo oggi.

La stagione 1949-50 fu invece l’esordio in Serie A per il Venezia, che pagò la propria inesperienza piazzandosi ultimo e retrocedendo. Sulla panchina del Padova sedeva invece un allenatore ungherese destinato a scrivere pagine importanti della storia del calcio: Bela Guttmann.

Negli anni successivi Guttmann avrebbe vinto due Coppe dei Campioni e due campionati portoghesi alla guida del Benfica. E quando arriva il derby anche il campionato del Padova sembra procedere nel migliore dei modi. Dopo undici giornate il Padova è secondo, dietro solo alla Juventus, che vincerà il campionato.

Le attese della vigilia vengono rispettate: il Padova, fuori casa, dilaga e vince 8 a 0. Tra i marcatori spicca il nome di Bruno Novello, veneziano di nascita, ed ex della gara. Aveva militato negli arancioneroverdi dal 1941 al 1948. La partita passa alla storia: non solo è la vittoria più larga di sempre del Padova in massima serie, ma ancora oggi è anche la vittoria esterna con il maggior numero di gol di scarto in Serie A, alla pari di un Genoa Milan del 1955.

Nonostante le ottime premesse, nel girone di ritorno il Padova perderà slancio e terminerà il campionato decimo. Gutmann verrà esonerato a 4 partite dalla fine, dopo che nelle ultime undici gare aveva perso tutte le partite, tranne una: quella di ritorno contro il Venezia. Finì 3 a 0.

L’ultima sfida in Serie A

L’ultima volta che Venezia e Padova si sono incrociate nella massima serie era il 1962. Le due compagini sono in piena lotta salvezza. Il Padova dovrebbe vincere le ultime due partite per sperare in uno spareggio tutto veneto. Vicenza e Venezia hanno infatti solo 4 punti in più e all’epoca la vittoria ne vale ancora due.

Fuori casa il Venezia passa in vantaggio con gol di Bruno Siciliano. A tre minuti dalla fine il gol di Kolbl, miglior marcatore straniero della storia del Padova, illude, ma la rimonta non riesce. Il secondo pareggio stagionale nel derby condanna così il Padova alla retrocessione. Negli anni a seguire Padova e Venezia si affronteranno con continuità, senza mai incrociarsi in Serie A

Galline e gondolieri: il derby delle esultanze provocatorie

Corre l’anno 2007 e Venezia e Padova, dopo aver chiuso la stagione precedente rispettivamente al quarto e al settimo posto, sembrano avere le carte in regola per puntare almeno ai playoff del campionato di Serie C1. La stagione riserva però delle amare sorprese: il Padova rimane fuori dalla zona playoff per un punto, mentre il Venezia arriva undicesimo.

Quando il calendario mette di fronte le due squadre, alla decima giornata, Venezia e Padova coltivano ancora i loro sogni di promozione. E all’Euganeo la tensione per la gara aumenta esponenzialmente, tanto che i giocatori stessi si rendono protagonisti di sfottò solitamente appannaggio dei tifosi.

La prima provocazione arriva a fine primo tempo, quando Davide Scantamburlo, difensore del Venezia, insacca all’incrocio dei pali una splendida punizione. Scantamburlo non si trattiene: percorre tutto il campo all’indietro correndo a esultare sotto il settore ospiti. Sceglie un gesto particolare: mima una gallina, con chiaro riferimento al simbolo del Padova Calcio.

Nella ripresa, però, cambia la musica e il Venezia viene rimontato. Il bomber Roberto Muzzi segna il gol del momentaneo 3 a 1 e si toglie un sassolino dalla scarpa: esulta mimando le remate di un gondoliere, per la gioia dei tifosi padovani. Nel finale c’è spazio anche per il gol di Andrea Rabito, che fissa il risultato sul 4-1.

Un derby che sa di promozione

Con Pippo Inzaghi in panchina il Venezia dice addio alla Serie C, allora Lega Pro. Dalla stagione 2016-17, quella del primo posto nel Girone B, a oggi gli arancioneroverdi non sono mai scesi sotto la Serie B. E il ricordo della promozione è ancora più dolce, se si pensa che il Venezia raccolse tre punti (quasi) decisivi sul campo dell’acerrimo rivale.

Alla 34esima giornata il Venezia arriva all’Euganeo, dopo che il Parma, diretto concorrente per la testa del girone, era caduto il giorno prima contro l’Ancona fanalino di coda. Per raccogliere i tre punti agli uomini di Inzaghi basta un gol di Stefano Moreo, oggi in forza al Pisa, che sarà capocannoniere stagionale del Venezia: 10 gol, come il compagno di squadra Geijo.

Il trionfo in casa dei rivali non vale la certezza matematica della promozione, ma il Parma dista 11 lunghezze e basta un punto nelle ultime quattro giornate per completare la scalata dalla D alla B. Sul pullman di ritorno Inzaghi e i giocatori cantano già: “Tanto io già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato”. La matematica confermerà la promozione una giornata dopo, grazie al pareggio contro il Fano.

Ciliegina sulla torta per il Venezia di Inzaghi è la vittoria della Coppa Italia Lega Pro, ottenuta eliminando il Padova in semifinale: 1-1 all’andata e 3-1 al ritorno.

L’ultimo incontro disputato

La stagione 2018-19 si rivela complicata per entrambe le squadre. Ma i tre punti che il Venezia guadagna in casa contro il Padova si riveleranno fondamentali. Al Penzo Jacopo Segre sblocca la gara dopo soli 5 minuti con un grande tiro da fuori.

Dopo una partita senza grandi emozioni, all’85’ Trevor Trevisan, una stagione nelle giovanili del Venezia, batte l’attuale secondo della Nazionale Guglielmo Vicario con un pirotecnico tiro al volo da posizione angolata. Per il Venezia sembra una doccia fredda, ma nel recupero arriva la reazione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Cappelletti colpisce di mano e Di Mariano è glaciale dal dischetto. Vince il Venezia 2 a 1.

La partita, disputata a gennaio, affossa il Padova, che chiuderà al penultimo posto. Il Venezia cala invece nella seconda parte di stagione. L’avvicendamento tra Zenga e Cosmi sulla panchina non cambia la situazione. Sul campo gli arancioneroverdi si giocano i playout e perdono ai rigori contro la Salernitana.

Verranno salvati solo da un ripescaggio, causa inadempienza del Palermo. Senza i tre punti del derby sarebbe stata retrocessione diretta e il ripescaggio sarebbe stato a forte rischio. Per il Padova comincerà il lungo calvario in Serie C, interrotto solo dalla promozione della scorsa stagione.

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