Vendemmia 2025 nel Nord Est: condizioni ottimali per una grande stagione di qualità e quantità

Dal Prosecco al Friulano, le previsioni meteo favoriscono la raccolta con uve sane e aromatiche. Buone prospettive per Valpolicella, Collio e Carso

Maurizio Cescon

L’ultimo miglio. Mai come quest’anno la qualità del vino a Nord Est, dalla Valpolicella al Carso, sarà determinata dal meteo dei giorni a venire, fino al fatidico momento della raccolta delle uve.

Le previsioni, almeno per questa settimana, fanno ben sperare: sole, caldo non eccessivo, escursioni termiche ottimali, che soprattutto in collina, favoriranno struttura e aromi delle varietà più prestigiose.

E per il Prosecco, nella Docg Conegliano Valdobbiadene, si prospetta un’acidità perfetta che potrebbe dare alla bollicina più famosa del mondo una bella spinta al consumo. Tra gli addetti ai lavori, produttori, dirigenti di consorzi ed enologi si respira una fiduciosa attesa. Ormai nelle cantine la “macchina” organizzativa per il momento più importante dell’anno è stata messa in moto.

Le tempistiche dovrebbero essere quelle di una stagione normale, con qualche leggero anticipo in pianura per le basi spumante o le varietà precoci. Ma il via vero e proprio non ci sarà prima degli ultimissimi giorni di agosto. Per quanto riguarda le quantità saranno certamente superiori rispetto al 2023 e 2024. In pratica si dovrebbe tornare nella media, sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia.

«Dopo due vendemmie ai minimi storici - conferma il presidente di Coldiretti Fvg Martin Figelj - dal punto di vista quantitativo, tecnici e viticoltori stimano che le produzioni del 2025 rientreranno nella normalità. Tuttavia la situazione non è uniforme sul territorio in quanto, al netto delle grandinate che hanno colpito alcuni comuni del medio Friuli e della Bassa, vi sono varietà, Tocai friulano in particolare, che presentano una resa piuttosto ridotta, specie nelle aree collinari. La previsione è diversificata anche sul piano qualitativo in funzione dei terreni e della conduzione agronomica. Ci sono vigneti con produzione sana ed equilibrata dai quali si attende una grande vendemmia. Per contro, nei suoli meno drenati, le abbondanti piogge di luglio hanno accelerato la crescita dei grappoli aumentando il rischio di attacco da marciumi. Le previsioni del tempo sono favorevoli e questo fa ben sperare, specie per i bianchi meno precoci e per le uve rosse».

Osservato speciale, per la sua importanza nell’economia nordestina, il Prosecco. «L’inizio raccolta della Glera avverrà attorno al 6, 7 di settembre - dice Diego Tomasi, direttore del Consorzio Docg Conegliano Valdobbiadene - mentre Chardonnay e Pinot bianco saranno vendemmiati dal 20 agosto. Le uve presentano un’ottima acidità e un buon grado zuccherino, l’acidità per il Prosecco è la qualità più importante, un fattore decisivo. Le quantità saranno normali, con rese sui 130 quintali per ettaro. Purtroppo una grandinata il 24 luglio a Nord Est di Conegliano e a Sud Ovest di Vittorio Veneto ha danneggiato circa 200 ettari di vigneti».

«A luglio abbiamo registrato escursioni termiche notevoli - dichiara Rodolfo Rizzi, direttore della cantina di Ramuscello, nel Pordenonese - , con condizioni favorevoli per i vitigni a bacca aromatica, molto importanti per Friulano, Sauvignon, Ribolla gialla. Dopo il 18 agosto la macchina vendemmiale diventa operativa in tutta la pianura, per le varietà precoci, Pinot grigio, Pinot nero, Traminer, basi spumante con lo Chardonnay e alcune varietà resistenti».

«Su un territorio così ampio come la Doc delle Venezie - osserva il direttore del Consorzio del Pinot grigio Stefano Sequino - fare previsioni è complicato, ma l’andamento della stagione è stato complessivamente positivo, con buone prospettive. In alcuni territori ci sono ottimi riscontri per quantità e qualità. Qualche azienda comincerà a raccogliere già dal 18, 20 agosto in alcune zone, ai primi di settembre il Pinot grigio di 27 mila ettari sarà tutto in cantina. Non avremo sorprese rispetto al profilo organolettico, se si raccoglie un po’ prima ci sarà equilibrio tra zuccheri e acidità. Le uve allo stato attuale sono sane».

«Prospettive molto belle sul Carso - afferma Benjamin Zidarich tra i 30 viticoltori che fanno parte dell’Associazione - le uve stanno facendo un percorso interessante, ma penso che prima dell’8, 10 settembre non vendemmieremo. Il grande vantaggio di quest’anno è che abbiamo fatto pochissimi trattamenti, ha piovuto al momento giusto, la vigna sta lavorando bene». Ottimismo sul Collio, territorio di vini prestigiosi.

«Avremo bei risultati per il Friulano, che potrebbe presentare punte di eccellenza - osserva il presidente del Consorzio Luca Raccaro - , ma anche per lo stesso Sauvignon che grazie agli sbalzi termici può essere avvantaggiato nella parte aromatica, che viene esaltata. Il Merlot tra i rossi otterrà i migliori risultati, spero che poi tutte le altre varietà possano dare soddisfazioni».

Dalla Valpolicella, infine, nessuno si sbilancia sulla qualità dell’Amarone, il nobile rosso della zona. Unica certezza, vendemmia nei tempi canonici, nella prima decade di settembre.

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