Turismo green sulle Alpi, promossi e bocciati per Legambiente: così si piazza il Nord Est
Sostenibilità ambientale, assegnate le bandiere verdi e nere. Il caso Friuli Venezia Giulia, in vetta sia per gli esempi virtuosi che per i negativi. In Veneto tre progetti da valorizzare, bocciata la cabinovia Apollonio-Socrepes

Da un lato il turismo dolce, slow, nel nome della sostenibilità ambientale per tutelare un patrimonio di tutti. Dall’altro gli interventi da bocciare, nei quali la parola sostenibilità non è contemplata.
Legambiente ha assegnato le bandiere verdi e le bandiere nere alle Alpi. La premiazione sabato 3 maggio nel corso della nona edizione del Summit nazionale delle Bandiere Verdi, a Orta San Giulio nel Novarese.
Diciannove le bandiere verdi, nove quelle nere a livello italiano. Ma come è messo il Nord Est?
Bandiere verdi
Svetta il Friuli Venezia Giulia, con quattro vessilli a pari merito con il Piemonte. Segue il Veneto con tre riconoscimenti come la Lombardia. A seguire Trentino 2, Alto Adige 1, Valle d'Aosta 1, Liguria 1.
Si tratta di progetti che hanno al centro tre ambiti chiave - turismo dolce, pratiche legate ad agricoltura, silvicoltura e pastorizia, progetti socioculturali - e che raccontano «la grande rivoluzione in atto sull'arco alpino». Qui la parola d'ordine non è solo far conoscere il territorio e attrarre turisti, ma anche incentivare un ritorno abitativo in queste terre rafforzando le comunità locali.
I premiati del Friuli Venezia Giulia
- Dominio Civico di Clavais di Ovaro (UD) per il progetto e l’attività di gestione del patrimonio collettivo a salvaguardia dell’eredità culturale della frazione di Clavais (Ovaro).
- Associazione Casa Alexander Langer (UD) per la creativa esperienza culturale promossa nelle aree interne.
- Associazione Oplon di Tramonti di Mezzo (PN), nata nel 2023 e costituita da un gruppo di giovani, per rivitalizzare il territorio della Val Tramontina attraverso iniziative innovative come il Threesound Fest e il progetto di recupero di Casa Abis.
- Associazione Progetto Lince Italia di Tarvisio (UD) perché grazie a decenni di studi sui grandi mammiferi carnivori e sulle loro interazioni con l’uomo, è stato possibile portare a termine con successo la reintroduzione della lince nelle Alpi Orientali, contribuendo all’incremento della biodiversità.
I premiati del Veneto
- Associazione EQuiStiamo APS e Comitato per la difesa del torrente Vanoi (BL e TN) per l’impegno nella sensibilizzazione e nella mobilitazione delle comunità locali sulla tutela delle risorse idriche, promuovendo alternative sostenibili alle dighe e un’alleanza tra territori montani e di pianura.
- Rifugio Alpino Vallorch e associazione Lupi, Gufi e Civette, presidio di educazione ambientale e sostenibilità nel Cansiglio (BL) per promuovere la conoscenza e la tutela della Foresta del Cansiglio attraverso attività didattiche e ricettive eco-compatibili.
- Cooperativa sociale Cadore – Dolomiti (BL) per l’impegno nella promozione dell’inclusione sociale e nella tutela ambientale mediante l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Bandiere nere
Sono invece nove le bandiere nere complessivamente assegnate a interventi che sull'arco alpino hanno un approccio poco sostenibile nei confronti della montagna: 8 in Italia e una oltralpe, in Austria.
Il Friuli-Venezia Giulia è la regione con più bandiere nere (3), seguita da Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino, Alto Adige e Veneto, tutte rispettivamente con un vessillo nero.
In Friuli Venezia Giulia
- Assessorato regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche per la mancata pianificazione della viabilità regionale che ha come conseguenza la costruzione di strade su versanti e habitat naturali fragili.
- Consorzio di Bonifica Pianura Friulana (UD) per non aver considerato e valutato alternative strategiche alla realizzazione della condotta tra il Canale SADE e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento.
- Giunta comunale di Trieste per il sostegno e i cospicui finanziamenti ottenuti per una contestata cabinovia che, dal Porto di Trieste, minaccia un’area tutelata sull’Altopiano del Carso.
In Veneto
- Comune di Cortina d’Ampezzo (BL) per la cabinovia Apollonio-Socrepes: un’infrastruttura dall’impatto ambientale significativo e dalle molte criticità nel cuore delle Dolomiti.
Il report completo
«Non lasciare sola la montagna»
«In 23 anni sono state assegnate 302 bandiere verdi per premiare chi valorizza in chiave sostenibile il territorio anche per fronteggiare crisi climatica e spopolamento dei borghi. Importante, però, è non lasciare sole le comunità montane e garantire interventi normativi ad hoc. Sulle pratiche montane poco sostenibili continua la nostra denuncia con le bandiere nere che arriva anche Oltralpe», osserva l'associazione ambientalista.
«La nostra penisola», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, «custodisce un patrimonio ambientale unico e strategico rispetto alla crisi climatica in atto, quale quello delle aree montane, luoghi di straordinario valore naturalistico, oggi in grande difficoltà a causa della carenza dei servizi, degli effetti del clima che cambia e dello spopolamento abitativo. Le bandiere verdi dimostrano come ci sia una risposta concreta. Chiediamo alle istituzioni e alla politica regionale e nazionale di fare la propria parte supportando i comuni montani attraverso interventi e normative in grado di promuovere una visione condivisa e un'azione coordinata anche su scala sovraregionale».
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