José e Laura, in viaggio per 4 mila km nei Balcani a bordo della vecchia Yugo

Una coppia partita da Bruxelles è approdata nella regione con l’auto-simbolo dell’ex Jugoslavia

St.g.
La Yugo di Josè e Laura all’arrivo a Bruxelles
La Yugo di Josè e Laura all’arrivo a Bruxelles

È ormai praticamente scomparsa persino dalle strade balcaniche, superata da modelli più nuovi e performanti, anche se diverse circolano ancora in molti villaggi e nella provincia profonda, dalla Bosnia al Montenegro, dalla Serbia alla Macedonia del Nord, dove in tanti non hanno le possibilità finanziarie per cambiare auto.

Rimane però un’attrazione per qualcuno all’estero, che ambisce a mettere le mani su un mezzo di trasporto, scomodo e spartano quanto si voglia, che ha una grande storia alle spalle. E un richiamo per viaggiatori particolari.

Parliamo della Yugo, forse il modello di utilitaria più celebre della defunta Jugoslavia, sfornato dalla Zastava di Kragujevac dal novembre del 1980 e rimasta in produzione fino al 2008: si tratta di 28 anni in cui la macchinetta fu fabbricata in quasi 800mila esemplari, con un picco di 150mila nel 1985, quando la Yugo iniziò incredibilmente a “conquistare” pure piccolissime fette di mercato in Europa e negli Stati Uniti.

Yugo che oggi è nei Balcani una presenza sempre più rara, usata magari come seconda auto per raggiungere le “vikendice”, le casette di campagna, o come mezzo di trasporto per i meno abbienti.

Ma c’è anche chi vive in Belgio e si è in qualche modo innamorato dell’utilitaria jugoslava per eccellenza. Ed ecco così la coppia composta dalla romena Laura Stoicesku e dal portoghese Josè Goncalves: hanno fatto parlare di sé gli interi Balcani organizzando questo mese un viaggio di tutto rispetto a bordo della loro Yugo, acquistata l’anno scorso in Istria durante le vacanze estive.

Il tour, battezzato non a caso “Yugo Rocks”, dalla città dove i due risiedono, Bruxelles, ha visto la vecchia Yugo di Laura e Josè attraversare Lussemburgo, Germania e Austria per sbarcare poi nei Paesi nati dall’implosione della Jugoslavia, 4.000 km in tutto, una sfida importante per la loro Yugo 55 bianca, 1.1 di cilindrata, 55 cavalli, 148mila km già macinati dall’anno di produzione, spinta dal motore di quello che era stato un altro cavallo di battaglia della Zastava, la “101”, versione locale della Fiat 128.

Molte le tappe del viaggio, durato una decina di giorni: prima un salto in Istria, poi Lubiana e di seguito Zagabria, Belgrado, Sarajevo, Mostar, senza dimenticare Kragujevac; centinaia di chilometri «percorsi ascoltando musica Yu-rock», hanno scritto i due su loro profilo Instagram a cui hanno affidato per immagini la loro avventura. Avventura su «un’auto ancora buona, gli stessi interni lo sono, anche se diventa piuttosto rumorosa quando la si guida oltre i 100 km/h in autostrada», ha ammesso José. Che ha tuttavia precisato che i disagi dell’auto – ben conosciuti da chi l’ha guidata per decenni nei Balcani – sono stati facilmente superati dall’affetto della gente del posto, che «ci salutava con la mano quando passavamo, sorpresi» di vedere una Yugo in gran forma, con targa belga, sulle strade dei Balcani. E ovunque la coppia è stata «bene accolta», ha aggiunto José. Assicurando che la Yugo si è comportata bene ovunque, ma soprattutto sulle strade balcaniche. Forse perché si sentiva di nuovo a casa.st.g.

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