La nave gasiera Lng Croatia apre l’era del rigassificatore

Era salpata da Shangai, dove si trovava per subire lavori di riconversione. Il suo destino è quello di diventare la base del futuro impianto offshore
La gasiera LNG Croatia all’ancora nel golfo di Fiume (foto da jutarnji.hr)
La gasiera LNG Croatia all’ancora nel golfo di Fiume (foto da jutarnji.hr)

FIUME In anticipo rispetto al termine previsto (20 ottobre), la nave gasiera riadattata Lng Croatia è arrivata ieri mattina nel golfo di Fiume. Proveneniva dal porto cinese di Shangai, dove l’ex metaniera era stata sottoposta a lavori di riconversione. Quello che sarà il futuro rigassificatore offshore (costato 159,6 milioni di euro), da piazzare di fronte alla località di Castelmuschio (Omišalj in croato) sull’isola di Veglia, raggiungerà oggi il vicino cantiere navale di San Martino di Liburnia (Martinšcica). Qui l’unità Fsru verrà ulteriormente controllata prima di poter dare il via al lavoro sperimentale.


«Tra un paio di settimane la nave raggiungerà un determinato punto dell’ Adriatico, dove avverrà il primo prelievo di gas liquefatto da un’altra unità», rivela Hrvoje Krhen, direttore Lng Hrvatska, l’impresa cui è stata affidata la gestione del rigassificatore: «Il metano a bordo della Lng Croatia tornerà allo stato gassoso. Una specie di prova generale prima dell’attività vera e propria». Dopo l’attività sperimentale, il rigassificatore galleggiante sarà sistemato definitivamente nel tratto di mare che bagna Castelmuschio, operazione in programma a fine novembre o inizio dicembre. Il primo gennaio 2021 si avrà dunque l’inaugurazione ufficiale del terminal, fortemente voluto da Zagabria (e dagli Stati Uniti per contrastare le forniture russe) e avversato dalle autonomie locali, dalla Regione quarnerino-montana, da ambientalisti, lavoratori turistici e in generale dall’opinione pubblica quarnerina e istriana.
Non poteva andare diversamente poiché Lng Croatia – posizionata in un’area ad alto richiamo turistico – è lunga 280 metri, larga 43 e alta 38; è considerata un potenziale pericolo per l’ambiente, come pure un pugno nell’occhio a causa della sua enorme mole.


L’impianto metanifero, compresa tutta l’infrastruttura, costerà complessivamente 233 milioni di euro, con 101 milioni stanziati a fondo perduto dall’Unione europea. Avrà a pieno regime una capacità di movimentazione annua pari a 2 miliardi e 600 milioni di metri cubi di gas, grazie a serbatoi che possono ospitarne fino a 140 mila metri cubi. In pratica riuscirà a trasformare da liquidi in gassosi circa 300 mila metri cubi l’ora: cifra che garantisce appunto la movimentazione di 2,6 miliardi di metri cubi in un anno. L’intera capacità del terminal è stata rilevata per i prossimi 3 anni, mentre fino al 2027 è stata acquistata nella misura dell’80%.
«È la prova della bontà del progetto, fortemente voluto dallo Stato croato che così si assicura autonomia energetica per il periodo a venire – sottolinea Krhen –. Posso confermare che al terminal vegliota potranno attraccare metaniere le cui capacità potranno andare da un minimo di 3.500 a un massimo di 265 mila metri cubi». Proprio per ridurre al minimo l’impatto ambientale (la gigantesca nave sarà comunque ben visibile da tutto il golfo fiumano), il rigassificatore è stato verniciato di bianco nella parte superiore, mentre lo scafo sarà di colore blu. —
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