Kito, da Fusine guarda all'Est Europa

Il gruppo giapponese, proprietario delle acciaierie ex Weissenfels, vuole rinforzare questo mercato che rappresenta oggi solo una piccola parte percentuale del suo giro di affari

UDINE - Kito, multinazionale giapponese con sede a Tokyo e un fatturato annuo di 55 miliardi di yen (circa 43 mln di euro), e 2.169 dipendenti, proprietaria anche delle acciaierie ex Weissenfels di Fusine in Valromana, a Tarvisio, (Udine), azienda con core business nella realizzazione di paranchi e catene, punta a crescere nel mercato nei Paesi dell'Est.

L'obiettivo di Kito - ha fatto sapere oggi la ex Weissenfels attraverso una nota - è rinforzare questo mercato che rappresenta oggi solo una piccola parte percentuale del suo giro di affari.

Un nuovo asse di sviluppo che passa da Kito Chain Italia, con le storiche ex acciaierie tarvisiane, guidate da Raffaele Fantelli, per puntare sull'Est Europa, Balcani compresi, per arrivare fino negli Stati Uniti, dove Kito ha due fabbriche e un fatturato pari a 250 milioni.

Negli Usa Kito è presente con Harrington Hoist, che produce e commercializza paranchi, e con Kito Perless, che realizza catene e accessori prodotti da Kito Chain Italia, con Weissenfels. Le due società statunitensi sono controllate interamente da Kito Corporation Japan e vantano bilanci consolidati, tanto quanto la casa madre giapponese.

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