Finisce il lungo regno di Tommasi di Vignano alla presidenza di Hera Fabbri è il successore

Durante la sua presidenza durata vent’anni ha guidato le fusioni a Nordest con AcegasApsAmga. Il cambio nell’assemblea del 27 aprile

Piercarlo Fiumanò

Si chiude, dopo 20 anni, il regno di Tomaso Tommasi di Vignano alla presidenza di Hera, la multiutility emiliano-romagnola che controlla la nordestina AcegasApsAmga. Il presidente esecutivo della multiutility dell’energia, in carica dal 2002, farà la sua ultima uscita nella prossima assemblea dei soci in programma il 27 aprile. T

ommasi, 75 anni, resta presidente di AcegasApsAmga. La svolta è arrivata ieri pomeriggio con una nota del Comitato di sindacato dei soci pubblici dell'azienda che ha approvato le liste dei candidati per il cda e il Collegio indicando per il ruolo di nuovo presidente esecutivo, Cristian Fabbri, attuale direttore centrale mercato di Hera e ad di Hera Comm nonchè di una realtà importante con sede legale a Trieste come EstEnergy.

Per i ruoli di ad e vicepresidente di Hera sono stati indicati Orazio Iacono e Gabriele Giacobazzi, che già ricoprono queste cariche in azienda: «A Tomaso Tommasi di Vignano va la nostra profonda gratitudine - osserva in una nota il Comitato di sindacato dei soci pubblici per aver accettato dal 2002 di guidare l'azienda, svilupparla e consolidarla fino a renderla una multiutility tra le più importanti del panorama nazionale. Coniugare crescita aziendale e sviluppo sostenibile, creando sempre più valore da condividere con gli stakeholder e contribuendo a migliorare la qualità della vita nei territori dove il Gruppo opera - conclude la nota - è il modello vincente realizzato da Tommasi che continueremo a seguire nel tempo».

Con Tomasi esce di scena un nome pesante: il manager nella sua carriera, che ha avuto un importate passaggio a Trieste, ha vissuto una stagione importante alla guida di Telecom di cui ha gestito la privatizzazione, prima di uscire di scena in modo traumatico nel '97 in seguito all'arrivo di Gianmario Rossignolo.

Dal 1999 Tommasi è stato amministratore delegato della triestina Acegas che porterà in Borsa nel 2001 con l’ingresso nell’azionariato di un parterre de roi di soci privati di minoranza come Benetton, Allianz, Generali. Lascerà la guida dell’ex municipalizzata giuliana nel 2002 per assumere proprio la presidenza di Hera che avvierà alla quotazione.

Seguirà una stagione di fusioni e integrazioni delle multitutility nordestine, con grande attenzione alla creazione di valore sul territorio, con Tommasi sempre protagonista fino alla creazione del “gioiello” AcegasApsAmga.

Tornando alle nomine dopo lo strappo del Comune di Bologna, che nel 2022 lasciò cadere la possibilità un manager interno per la successione a Stefano Venier (nel frattempo chiamato dall'allora premier Draghi a gestire l'emergenza gas a Snam), preferendogli l'ex numero uno di Trenitalia, Orazio Iacono, questa volta il copione delle nomine è diverso.

Questo perchè i sindaci dell'area romagnola, ai quali spetta in base ai patti parasociali l'indicazione del presidente, nel lanciare sulla poltrona presidenziale Cristian Fabbri, che già nel 2022 correva in pole position per la successione a Venier, scelgono la strada della investitura interna.

A questo punto si tratterà di sondare le prime mosse di Fabbri che condiviverà deleghe pesanti con il Ceo in un ruolo che non è mai stato una figura di sola rappresentanza. Diverse sono le partite strategiche che riguardano il Nordest.

In Veneto e Friuli Venezia Giulia il gruppo, direttamente o indirettamente, è impegnato in bandi rilevanti, come la digitalizzazione dei servizi ambientali e la sicurezza idrica. Il piano industriale al 2025 per quanto riguarda AcegasApsAmga, investirà 510 milioni su servizi avanzati di raccolta rifiuti, uso efficiente dell’acqua, sicurezza idrogeologica e transizione energetica, in cui rientra anche l’elettrificazione del Porto di Trieste.

Il Gruppo Hera è presente a Nordest anche nel trattamento rifiuti con i termovalorizzatori di Padova.

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