Il settore legno-arredo soffre, nei nove mesi produzione giù del 10%
I dati di Confindustria Udine sull’andamento del comparto nel 2023

È calata del 10,4% in Fvg e del 9,8% in provincia di Udine la produzione del comparto legno-arredo nei primi nove mesi del 2023 rispetto al 2022, e anche le esportazioni sono diminuite nello stesso periodo del 22% per il comparto del legno e del 10,5% per quello del mobile in Fvg, mentre in provincia di Udine rispettivamente del 27,7% e del 6,5%. Gli ordini, con variazioni tendenziali del +2,9% in Fvg e +3,1% a Udine, mostrano invece alcuni segnali di ripartenza. I risultati, emersi dalle analisi dell'Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat.
Si tratta di «numeri che confermano il sentiment delle imprese, le quali registrano un momento di fermo del mercato, al di là di qualche timido e sporadico segnale di ripresa», ha commentato Marco Vidoni, capogruppo legno, mobile e sedia di Confindustria Udine. «Pesano la situazione geopolitica, legata al blocco del Canale di Suez, e l'evoluzione del contesto normativo europeo - ha proseguito - soprattutto per quanto riguarda il regolamento Eudr che andrà a impattare su tutte le esportazioni extra Ue appesantendo gli oneri burocratici. Nonostante ciò gli operatori e le aziende friulane del settore non si scoraggiano».
La produzione del legno-arredo, fa sapere l'associazione degli industriali friulani, dopo la caduta subita nel 2020 (-7,3% in Fvg e -8,2% in provincia di Udine) rispetto all'anno precedente, aveva registrato nel 2021 un netto rimbalzo: +16,1% in Fvg, +14,2% a Udine. Nel 2022 il comparto, dopo un primo semestre positivo, anche se in decelerazione (+3,2% in Fvg e +3,1% in provincia di Udine le variazioni sullo stesso periodo del 2021), nel secondo semestre ha subito una contrazione (-13,8% sia in Fvg che in provincia di Udine) e l'andamento riflessivo è proseguito anche nei primi nove mesi del 2023. Il calo sul mercato interno, secondo Confindustria Udine, è dipeso anche dalla riduzione degli incentivi legati all'edilizia, mentre quello dell'export si lega alla contrazione del commercio mondiale, dovuta anche alle tensioni geopolitiche per i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.
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